Alitalia Maintenance Systems, sindacati: “Chiesto incontro ai commissari”

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“La recentissima notizia sulle dimissioni di un altro ‘big’ di Alitalia, Giancarlo Schisano, non sorprende. Il dirigente, uno degli artefici del fallimento della società di motori di cui era un esponente di rilievo nel Cda, attraverso le sue scelte all’epoca incomprensibili, come quella di non indurre più motori della flotta Alitalia da riparare nell’officina di Alitalia Maintenance Systems a vantaggio poi della israeliana Bedek, ne pregiudicarono la sopravvivenza”. Lo dichiarano in una nota Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti ed Ugl Trasporto Aereo.

“Alla luce degli ultimi accadimenti, quello che all’epoca per noi era poco comprensibile, ora è tutto più chiaro – prosegue la nota – È evidente che la missione, era quella di esternalizzare le attività manutentive con il noto aggravio dei costi non seguiti purtroppo da un altrettanto livello di qualità. Con Alitalia Maintenance Systems, il progetto di esternalizzazione di tali attività creato ad arte, si è concluso per lui positivamente con la chiusura definitiva di AMS. L’operazione, purtroppo, ha sacrificato non solo 240 lavoratori e rispettive famiglie oggi senza alcun futuro, ma anche e soprattutto lo sperpero di risorse finanziarie per Alitalia, come ampiamente dimostrato nei bilanci della compagnia, su cui stanno facendo chiarezza i Commissari”.

“Per la riuscita della folle operazione – spiegano i sindacati -, l’unica maniera per far capitolare AMS, fu quella di non indurre più alcun motore da rilavorare in officina. Pur di rispettare il contratto di servizio con AMS, si decise di tenere fino a 18 motori inefficienti negli hangar di Alitalia, prendendone di volta in volta altri in leasing per garantire l’operativo. A nulla sono servite le nostre denunce attraverso comunicati e manifestazioni. Su questa amara vicenda che grida ancora vendetta, abbiamo chiesto, nei giorni scorsi, un incontro ai Commissari di Alitalia per avere la possibilità di spiegare loro ciò che accadde e capire se ci sono margini per recuperare quelle attività motoristiche utili oggi ad Alitalia e conseguentemente ricreare delle opportunità occupazionali”.

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