Lenzuola in poliestere negli ospedali del Lazio, alla faccia dell’ecologia

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Viviamo un’epoca di nuova coscienza ecologica con l’avanzata in tutta Europa, eccetto l’Italia, di partiti ecologisti (Verdi) e ragazzi che scendono in strada per difendere l’ambiente violato da decenni di abuso anche di plastica monouso. Materiale che nel frattempo l’Europarlamento mette al bando perchè costituisce il 70% dei rifiuti marini.

Eppure sottotraccia, sommessamente, si sta insinuando una nuova tendenza per la biancheria dei letti degli ospedali. Al diavolo il cotone, da sempre simbolo di igiene, pulizia e comfort: ora le lenzuola sono di plastica.

Che fesseria, penserete.

E invece no, perché al San Giovanni Calibita Fatebenefratelli nell’Isola Tiberina (per ora, ma l’ideona è destinata ad avere sviluppi in altre strutture della Regione) i letti sono già vestiti con lenzuola “non stiro” che per metà sono di poliestere. Lo stesso polimero, tanto per capirci, che si utilizza per le bottigliette di plastica delle bevande o i contenitori di cibo. Sempre comunque un derivato del petrolio.

I vantaggi di sicuro ci sono: per chi le tratta, infatti si processano senza stirarle, data la caratteristica di elasticità del poliestere e si riconsegnano pulite messe tutte alla rinfusa in grossi sacconi ingombranti.

L’elevata resistenza all’abrasione e alla lacerazione del poliestere, inoltre, rende le lenzuola non stiro molto longeve, e questo fa certamente gioco a chi le presenta come il nuovo ritrovato spendendo meno tempo per i reintegri della biancheria usurata.

Ma (eh si perché c’è sempre un ma) il poliestere presente in queste lenzuola, messo a contatto con la pelle, favorisce indubbiamente la comparsa di cattivi odori.

E ancora, nel tempo il cotone tende a sfibrarsi mentre il filo in poliestere di questa biancheria resta invece inalterato, col risultato che il lenzuolo sarà, se possibile, sempre più di plastica, e tenderà a formare il cosiddetto palline in superficie che si generano a seguito dell’uso e dei lavaggi ripetuti, con grande disagio di chi le utilizza.

Inoltre la presenza di poliestere tende a generare cariche elettrostatiche, attirando la polvere.

In ultimo, queste lenzuola non si riciclano, essendo in fibra mista non separabile, mentre il cotone è una fibra naturale che potrà essere sempre riutilizzata o recuperata.

Ma l’affare del non stiro è stato fiutato da chi, le lenzuola, le dovrà fornire e lavare nei maggiori ospedali di Roma grazie all’appalto regionale di Lavanolo.

Con la conseguenza che, se le Aziende Sanitarie ed Ospedaliere lo permetteranno, ci ritroveremo sommersi da un mare di plastica “sanitaria” (sic).

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