Stadio Roma: tutto da rifare, gup si dichiara incompetente

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Sara’ un nuovo giudice dell’udienza preliminare a pronunciarsi sulla richiesta di rinvio a giudizio (per reati che vanno dall’associazione per delinquere alla corruzione e al finanziamento illecito) inoltrata dalla procura nei confronti dell’imprenditore Luca Parnasi e di altre quattordici persone per i presunti illeciti legati al nuovo stadio della Roma che dovrebbe sorgere nell’area di Tor di Valle. Su istanza della difesa di Parnasi, il gup Costantino De Robbio si e’ dichiarato incompetente, avendo firmato la scorsa estate alcuni decreti di intercettazione relativi a conversazioni dello stesso costruttore, e ha trasmesso gli atti al presidente perche’ riassegni il fascicolo ad altro giudice.
Si ricomincia da zero, dunque, e il procedimento sara’ discusso daccapo dalle parti.

La procura aveva gia’ discusso le posizioni di chi aveva scelto di essere giudicato con il rito ordinario e aveva dato il proprio assenso alle richieste di patteggiamento avanzate da Luca Caporilli, Giulio Mangosi e Simone Contasta, tre stretti collaboratori di Parnasi che puntavano a chiudere i conti con la questa vicenda concordando una pena massima di due anni di reclusione. Per il resto, i pm Barbara Zuin e Luigia Spinelli avevano rinnovato la richiesta di rinvio a giudizio per il titolare della Eurnova, per due uomini di sua fiducia come Nabor Zaffiri e Gianluca Talone e poi per Adriano Palozzi (ex vicepresidente del Consiglio della Regione Lazio di Forza Italia), Michele Civita (attuale consigliere regionale Pd), il soprintendente ai beni culturali di Roma, Francesco Prosperetti, e poi Davide Bordoni, consigliere comunale di Forza Italia, Vanessa Aznar Ababire, amministratrice formale della Pixie Social Media srl, di cui Palozzi era amministratore di fatto, Daniele Leoni, funzionario del Dipartimento Urbanistica del Comune di Roma, Giampaolo Gola, l’ex assessore allo sport del X Municipio, l’architetto Paolo Desideri, e Claudio Santini, ex capo di Gabinetto al Mibact.
Il Campidoglio e la Regione Lazio erano stati ammessi come parte civile assieme a Codacons e Cittadinanzattiva.

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