Al via la rassegna Cinematografica di Locarno che sfida il maltempo

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Inizia all’insegna del maltempo il festival del cinema di Locarno anche se per contrastare Giove Pluvio i film anziché nella caratteristica Piazza Grande verranno proiettati al coperto presso la Sala del Cinema. Nuova direzione bagnata direzione fortunata per la nuova direttrice artistica della Lili Hinstin per la quale la rassegna ha una linea editoriale “chiara ed eclettica” e “aperta a tutti i generi e forme di rappresentazione” con “una vocazione di fondo: sovvertire ogni regola per rimanere un festival coraggiosamente fuori norma”.

Nella norma delle sponsorizzazioni e della pubblicità è invece contorno della manifestazione sponsorizzata da enti ed aziende sicuramente importanti, in un clima festoso, un po’ pop, con la cittadina svizzera  invasa da manifesti, gadgets, ombrelloni e tanto altro caratterizzati dal giallo maculato e stilizzato del Pardo D’oro che è l’ambito premio della rassegna che si svolge dal 7 al 17 agosto, ma soprattutto eccelle l’organizzazione degna della migliore fama dei nostri cugini elvetici del Canton Ticino, ovviamente supportati anche da collaboratori che provengono da tutta la Svizzera. 

Ma veniamo al sodo, o meglio alle proiezioni. Sono 4 i concorsi che occuperanno le sale di Locarno72 con 50 cortometraggi e 29 lungometraggi. Concorso internazionaleConcorso Cineasti del presentePardi di domaniMoving Ahead, ciascuno ambirà al rispettivo premio. Un programma fitto e ambizioso che metterà a dura prova anche i più accaniti cinefilo.

Segnaliamo ora i titoli cui seguiranno le recensioni di volta in volta.

Per il Concorso Internazionale verrà proiettato During Revolution, primo lungometraggio di Maya Khoury, del collettivo Abounaddara, opera sul gesto politico all’interno del fragile e caotico teatro del conflitto siriano. Per restare in Europa tornerà Pedro Costa, con Vitalina Varela. 

Anche quest’anno il Locarno Film Festival alternerà sguardi noti del cinema contemporaneo come quelli di Koji Fukada, Urlich Köhler e Henner Winckler o Rabah Ameur-Zaïmeche, a Cineasti già acclamati dalla cinefilia internazionale, come Joao Nicolau, Damien Manivel, Eloy Enciso, Rúnar Rúnarsson, Yosep Anggi Noen o PARK Jung-bum. 

Ci sono poi i registi ai primi passi che a Locarno troveranno una sorta di legittimazione artistica come Nadège Trebal, Basil da Cunha, Maura Delpero, Maya Da-Rin, Mina Mileva e Vesela Kazakov.

Ci sono anche i Cineasti del presente, con opere al confine tra documentario e fiction, tra le opere scoperte la seconda opera dell’attrice Jeanne Balibar, Merveilles à Montfermeil, fino al mondo visto da uno taglio a quattro zampe, quello di Laica, il primo cane mandato in orbita (Space Dogs di Elsa Kremser e Levin Peter). E ancora dagli incantati solstizi d’estate dei teenagers americani (Ham on Rye di Tyler Taormina) fino al surreale manifesto femminista Love Me Tender, di Klaudia Reynicke, passando per due diversissimi film africani segno di una cinematografia che continua a generare un altro sguardo (143 rue du désert di Hassen Ferhani e Baamum Nafi di Mamadou Dia).

Infine accanto alla rinnovata sezione Moving Ahead c’è la rassegna dei cortometraggi con 50 autori emergenti che concorreranno per il padrino d’oro, e che presenteranno le prime opere nel mondo di cui Locarno72 sarà la casa senza pareti. 

Giuliano Longo

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