Caporalato, Regione Lazio: approvata legge per contrasto in agricoltura

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E’ stata approvata questa mattina dal consiglio della Regione Lazio la legge ‘Disposizioni per contrastare il fenomeno del lavoro irregolare e dello sfruttamento dei lavoratori in agricoltura’: un testo sintesi delle proposte presentate dalla Giunta, su iniziativa degli assessori al Lavoro e all’Agricoltura e dal Consiglio, in particolare dei consiglieri Bonafoni e Capriccioli. “Quello di oggi – commenta l’assessore al Lavoro e alla Formazione, Claudio Di Berardino – e’ un grande giorno per la nostra Regione. Alle 3 e mezza del mattino, col voto del consiglio, il Lazio si e’ dotato di nuove norme per il contrasto al caporalato e per il supporto al lavoro di qualita’ in agricoltura. La Legge – spiega – si pone a difesa di una categoria di lavoratori particolarmente esposta allo sfruttamento e pone le basi per un modello virtuoso in agricoltura. Alcune delle azioni previste sono gia’ state avviate quest’estate in forma sperimentale nella provincia di Latina, dimostrando la validita’ di alcune scelte, come quelle per favorire il corretto incontro tra domanda e offerta di lavoro e l’attivazione di una rete di trasporto con linee dedicate. Intervento, quest’ultimo, reso possibile grazie al fattivo impegno dell’assessore alla Mobilita’ Mauro Alessandri”.

“La legge per il contrasto al caporalato in agricoltura, approvata durante la notte, fa del Lazio un modello di riferimento su come si possa intervenire concretamente a difesa dei lavoratori piu’ esposti alle situazioni di irregolarita’ e di lavoro sommerso, sostenendo nel contempo le aziende virtuose”. Lo spiega in una nota il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti. “Per combattere il fenomeno – aggiunge – e’ necessario l’apporto di tutti: istituzioni, imprese, organizzazioni sindacali e associazioni del terzo settore. Il pregio della nostra Legge sta anche in questo: aver delineato un sistema organico che coinvolge e impegna tutti questi soggetti, fino a interessare i cittadini-consumatori con campagne di informazione per scelte piu’ consapevoli. Non ultimo, sono state introdotte delle forme di protezione per i soggetti che denunciano lo sfruttamento, perche’ – conclude – e’ giusto che un’istituzione si faccia carico di chi si espone personalmente anche nell’interesse della collettivita’”.

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