Rai, tre consiglieri del cda contrari alla trasmissione di “Miss Italia” prevista su Raiuno

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Con una lettera indirizzata all’ad Fabrizio Salini ed all’intero Cda della Rai i tre consiglieri Rita Borioni, Beatrice Coletti e Riccardo Laganà hanno protestato per il ritorno su Raiuno di Miss Italia, denunciando una decisione assunta senza discussione in consiglio di amministrazione Rai.  Il quotidiano on line Prima Comunicazione ricorda che il concorso di bellezza nato ottanta anni fa e approdato in televisione nel 1979 è andato in onda su Raiuno dal 1988 al 2013. Rientrato in una lista di programmi (tra questi c’era anche l’Isola dei famosi) considerati non appropriati allo spirito di un servizio pubblico – prosegue Prima – ‘Miss Italia’ nel 2013 era stato messo all’indice dalla presidente della Rai Anna Maria Tarantola e dal direttore generale Luigi Gubitosi. Attenta alla valorizzazione del ruolo della donna la Tarantola voleva che la Rai
rappresentasse un’immagine moderna ed emancipata, affrancata dal clichè della velina”.

Dal 2014 il programma si è trasferito su La 7 che  ha però annunciato di voler interrompere la messa in onda. Ecco allora che anziché scomparire dalle emittenti televisive  Raiuno proporrà il 6 settembre la finale della kermesse di bellezza femminile diretta da Patrizia Mirigliani, di qui le perplessità manifestate dai 3 consiglieri fortemente scettici  sulla opportunità di riproporre un’operazione che era stata giustamente interrotta perché legata a stereotipi femminili d’altri tempi.

Così scrivono all’ad Salini i consiglieri contrari alla iniziativa: “Mentre il Censis racconta numeri impressionanti relativi alla violenza sulle donne nel nostro paese, tra il 1 agosto 2017 e il 31 luglio 2018 si sono verificati 120 femminicidi, la televisione pubblica vuole mandare in onda un programma nel quale le donne vengono valutate solo per il loro aspetto esteriore mercificando il loro corpo e dando credito alla possibilità che trattandosi solo di un oggetto possa essere buttato via quando non serve più”.

“Non è questa la Rai del cambiamento”, scrivono i consiglieri. “Nel nostro mondo ideale il 6 settembre al posto di Gina Lollobrigida vorremmo vedere in onda su Raiuno uno speciale su Toni Morrison (il premio Nobel afro americana, ndr) che ci ha lasciato proprio in questi giorni; non era italiana, ma sicuramente resta un esempio di donna e di artista straordinaria, proprio quanto un servizio pubblico serio dovrebbe saper proporre”.

“Per quale ragione Cairo ha deciso di non trasmettere più Miss Italia? Forse gli ascolti e gli investimenti pubblicitari non erano più interessanti?” si chiedono. E non manca la stoccata finale. “La stampa riporta che la signora Mirigliani titolare del concorso (che si dice faccia riferimento alla Lega ndr) ha accumulato molti debiti; forse sarebbe auspicabile che Rai non collaborasse con società che non hanno i conti in ordine” e chiudono con la domanda  “ Quale budget è stato impegnato da Raiuno per questa produzione?”.

Il senatore del Pd Michele Anzaldi ha presentato un’interrogazione al presidente e all’ad della rai per far luce sulla vicenda. “Chi ha deciso il ritorno di Miss italia a sei anni dallo stop deciso dalla Tarantola? Perchè la rai non ha rilasciato alcuna dichiarazione ufficiale su questa decisione? Perché la decisione non è passata per il Cda che vede almeno tre consiglieri contrari?”

Lucignolo

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