Aumento dell’iva: rischi di rialzo in bolletta

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Quando nel corso degli ultimi mesi si è parlato dei rischi relativi all’aumento dell’Iva per le tasche degli italiani non sono stati in molti a pensare che, oggettivamente, quest’eventualità comporterebbe anche un aumento non da poco delle bollette. Andiamo quindi a vedere nel dettaglio quelle che sono le previsioni di aumento dei costi, valutando come la possibilità di passare al mercato libero dell’energia possa essere una soluzione valida per l’abbassamento delle spese.

Aumento iva: cosa cambierebbe in bolletta?

Secondo recenti studi, con l’aumento dell’Iva dal 10% al 13% per i consumi energetici la luce verrebbe a costare fino al 10% in più rispetto alla situazione attuale. Col gas la differenza sarebbe minore, ma si andrebbe incontro in ogni caso ai maxi-consumi invernali delle caldaie per il riscaldamento, quindi l’aumento in ogni caso sarebbe sensibile. Un rincaro che si aggiungerebbe a quelli già previsti sugli acquisti di beni di prima necessità ed altri servizi, e che graverebbe soprattutto sui contratti ancora legati ai gestori pubblici condizionati dalle regole del mercato a maggior tutela.

Coloro che ne fanno ancora parte, infatti, se aumentasse l’Iva nel 2020 dovrebbero affrontare un costo medio di 687,30 euro annui contro i 628,32 del 2019, cifre che corrispondono a un incremento medio del 9,39%. Sono migliori invece le notizie per chi ha già trasferito le proprie utenze al mercato libero, che vedrebbe il proprio aumento limitato al 2,56% per la luce, e 2,18% per il consumo di gas. Dato quindi il pericolo quanto mai reale di vedere aumentare l’Iva tra qualche mese, la scelta di passare al mercato libero diventa ancora più conveniente per le famiglie italiane. Vediamo come fare.

Passare al mercato libero: quello che c’è da sapere

Prima di passare al mercato libero è bene informarsi su ciò che questa scelta comporta, affinché sia il più consapevole possibile. Vediamo gli aspetti fondamentali.

  • Il prezzo della materia prima

Il prezzo della materia prima nel mercato a maggior tutela viene stabilito dall’ARERA, mentre nel mercato libero viene negoziato tra Azienda e Utente, che può valutare sia i costi in offerta che gli eventuali bonus. La possibilità quindi di proporre offerte luce diverse per ogni gestore, dipende proprio dal fatto che le compagnie del mercato libero possano negoziare i prezzi.

  • Offerte a prezzo bloccato

Il gestore privato può mettere sul mercato anche offerte a prezzo bloccato: generalmente durano 1 o 2 anni, terminati i quali si può anche decidere di aderire ad un’altra offerta. Nei contratti a maggior tutela invece le tariffe cambiano, generalmente al rialzo, ogni tre mesi.

  • Il passaggio è gratis e automatico

Passare ad un distributore privato si può fare online, non ha un costo e avviene senza che l’utente debba fare altro che sottoscrivere l’offerta, perché l’azienda subentrante si occupa di tutto senza che ci siano interruzioni di erogazione del servizio.

  • Dal giugno 2020 devono passare tutti al mercato libero

Per Legge da giugno del 2020 tutti coloro che sono ancora legati al maggior tutela verranno trasferiti automaticamente ad una azienda del mercato libero scelta dal gestore.

  • I dati per effettuare il passaggio

Per effettuare il passaggio bastano 4 informazioni: l’anagrafica del titolare, l’indirizzo di fornitura, il codice POD del contatore elettrico e il PDR del gas, presenti in bolletta, e l’IBAN per l’addebito automatico delle bollette.

  • I tempi di latenza

I tempi che intercorrono tra la domanda di passaggio al mercato libero e il cambio effettivo di gestore generalmente sono limitati a qualche settimana, o, al massimo, ad un paio di mesi. Il tutto avviene in maniera trasparente e l’azienda che subentra, appena a posto, comunica all’utente l’avvenuto allaccio.

 

 

 

 

 

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