Ultrà della Juventus in manette: ricattavano società dopo stop a privilegi

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I capi ultrà della Juventus indagati dalla procura di Torino nell’ambito dell’operazione “Last Banner” avevano “posto in essere una precisa strategia estorsiva” nei confronti della societa’ bianconera. Strategia di cui esistono “incontrovertibili elementi probatori”. E’ quanto emerso dalle indagini della Digos durate oltre un anno e partite da una denuncia presentata dalla stessa Juventus.
In particolare – spiegano gli investigatori – “l’interruzione, alla fine del campionato 2017/18, di alcuni privilegi concessi ai gruppi ultra’ ha infatti determinato, sin da subito, una ‘reazione’ dei leader storici che, hanno definito una capillare strategia criminale per ‘ripristinare’ quei vantaggi soppressi ed affermare nuovamente la posizione ‘di forza’ nei riguardi della Juventus“. Accertata anche la “capillare attivita’” dei “Drughi” per recuperare centinaia di biglietti di accesso allo stadio per le partite casalinghe del club, “avvalendosi di biglietterie compiacenti sparse su tutto il territorio nazionale”.

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