Agenzia Roma servizi per la Mobilità: «425 milioni di finanziamenti a rischio»

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“Se entro il 31 dicembre 2020 non saranno
presentati gli ogv, gli obblighi giuridicamente vincolanti,
ovvero i contratti, i finanziamenti ministeriali di 425 milioni
per le metro A e B saranno persi, e i soldi che non spende Roma
li potrebbe spendere una grande citta’ del Nord”. La ‘doccia
fredda’ al Campidoglio arriva da Enrico Sciarra, direttore
amministrativo dell’Agenzia Roma servizi per la Mobilita’, in
occasione di una riunione della commissione capitolina Mobilita’
convocata stamattina dal presidente Enrico Stefano (M5S), proprio
per fare il punto sulla convenzione siglata negli scorsi mesi tra
ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e Roma Capitale.
“Ho convocato questa riunione- ha spiegato proprio Stefano- per
fare il punto sulla situazione dei 425 milioni di euro stanziati
un paio di anni fa dal Mit e poi formalizzati dalla convenzione
con il Campidoglio alcuni mesi fa per l’ammodernamento delle
linee A e B, l’acquisto di nuovi treni, la manutenzione e la
sostituzione dell’armamento, divisi tra Atac e Roma Metropolitane
come stazioni appaltanti”.
Il rischio paventato da Sciarra, tra l’altro, arriva “dopo che
per la prima volta dal 2007/2008, allora fu per il nodo di
Termini, la Capitale riceve un finanziamento del genere. È
fondamentale tenere quindi il passo: parliamo di 3 progetti di
Atac, 3 di Roma Metropolitane e 1 del dipartimento capitolino”.
Quest’ultimo, ha assicurato il dirigente dell’Agenzia, “e’ in
dirittura d’arrivo ed e’ per l’acquisto del materiale rotabile,
una gara da 134 milioni in pubblicazione in questi giorni con
l’arrivo dei primi treni previsto per l’inizio del 2023”.
Per quanto riguarda i tre progetti di Atac, invece, Stefano
Guadalupi, direttore Pianificazione e Contratti di servizio della
municipalizzata romana del tpl, mette le mani avanti e punta il
dito sul Campidoglio: “Siamo in attesa di ricevere la delibera di
Giunta che disciplina il nostro ruolo stazione appaltante per i
tre interventi in capo ad Atac (armamento, revisione generale e
CTC – il telecomando del traffico da remoto – per circa 100
milioni, ndr). Tutta la nostra documentazione tecnica e’ pronta
ma il cronoprogramma risente del ‘t con 0′, cioe’ quando
riceveremo il disciplinare di incarico per poter far partire le
gare”. Guadalupi rivolge quindi un appello alla Giunta Raggi:
“Siamo gia’ a ottobre e c’e’ questo vincolo rigido che e’ la
scadenza del 2020, il provvedimento amministrativo e’ molto
urgente perche’ a oggi non possiamo affermare con certezza il
rispetto dei tempi”.
Per quanto riguarda Roma Metropolitane, invece, Piero
Lattanzi, responsabile unico per il procedimento dell’azienda ha
spiegato che “siamo senza direttore tecnico e responsabile di
progettazione, e’ un momento di ripresa e di trasferimento di
informazioni. Una delle cose da fare, che non e’ stata fatta e su
cui siamo in ritardo sono le indagini sulla linea e le stazioni
per capire lo stato di fatto. Sui cavi di trasmissione, ad
esempio, non c’e’ una certezza sulla consistenza: non abbiamo
documenti sullo stato attuale, non abbiamo rilievi. Questa cosa
e’ stata segnalata anche ad Atac senza pero’ ottenere risultati”.
Nonostante tutto, e considerando che “i finanziamenti per le
indagini sullo stato di fatto delle linee sono arrivati con
enorme ritardo solo a febbraio 2019- ha concluso Lattanzi- le
progettazioni sono andate avanti e abbiamo consegnato tutto
quello che ci e’ stato commissionato”. Anche per Roma
Metropolitane, comunque, “bisogna chiarire al piu’ presto quali
sono le stazioni appaltanti, poi servira’ un gruppo di lavoro fra
tutti i soggetti coinvolti per capire se si riesce a chiudere
entro i termini”.
Per il presidente Stefano, comunque, “i ritardi sono stati
accumulati a causa di un ricorso della Regione Veneto, ma sara’
mia cura chiedere un tavolo di lavoro all’assessore Calabrese”.

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