La Regione riapre il TMB di Ronciglione, ma il Comune di Albano non ci sta

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Dopo l’incendio di quello del Salario per il trattamento meccanico biologico dei rifiuti romani (TMB)  rimane attivo solo quello di Rocca Cencia che, secondo quanto riportato oggi dal Messaggero, sarebbe pure difettoso e quindi a rischio di blocco.

A questo vanno aggiunti i due impianti di Malagrotta commissariati, ma di proprietà di Cerroni, che recentemente hanno subito lavori di adeguamento che hanno contribuito non poco a complicare la situazione dei rifiuti nella Capitale.  

A questo punto Regione che peraltro ha deciso da tempo la chiusura entro l’anno della discarica di Collefagiolara a Colleferro, rilascia l’autorizzazione alla riapertura del Tmb di Roncigliano ad Albano, che si era incendiato a fine giugno 2016 suscitando la motivata preoccupazione ambientale fra i cittadini dell’area Ardeatina e dei Castelli impauriti dalla nube di fumo nero che si levò in cielo per ore .

La decisione ha una sua logica nell’ambito di quel potenziamento degli impianti nel Lazio sollecitato anche dai due governi che si sono succeduti in un anno e mezzo, ma va pur detto che inizialmente questo permesso era stato negato dagli uffici regionali, che hanno evidentemente cambiato idea.  

Ma c’è di più perché questa decisione consentirebbe anche di utilizzare la discarica di servizio adiacente che, insieme al TMB,  era di proprietà di Pontina Ambiente di Cerroni, impianto recentemente ceduto a una società di Padova che dovrebbe iniziare a breve i lavori di ammodernamento da concludersi entro il prossimo anno. 

La vicenda ha immediatamente suscitato la reazione dell’amministrazione comunale di Abano, che ieri ha emesso un comunicato nel quale si ricorda  la precedente comunicazione con la quale la Direzione Regionale Politiche Ambientali e Ciclo dei Rifiuti affermava che “ai fini dell’esecuzione di eventuali lavori di costruzione e/o ricostruzione e/o ripristino dell’impianto di Trattamento Meccanico Biologico sito in località Roncigliano, si ritiene NON esaustivo il riferimento, nota  AIA (Autorizzazione Integrata Ambientale)”.

Inoltre il sindaco Marini fa sapere che già  ieri era pervenuta all’Amministrazione Comunale la Determina n. G14894 del 31.10.2019  inerente le “linee guida per il ripristino dell’impianto TMB in questione”.

Il contenuto di questa determina  è decisivo, tanto che il Comune ha fatto formale richiesta di accesso agli atti presso la Regione Lazio per “valutare ogni possibile azione a contrasto di quanto previsto nella Determinazione n. G14894”. 

Esaminata la determina il Comune risiera anche di rivolgersi alla competente Procura della Repubblica di Velletri per conoscere “se l’area in questione sia stata dissequestrata dopo l’incendio del 30 giugno 2016” e  informerà dell’intera procedura il Prefetto di Roma “evidenziando le incongruità presenti negli atti della Direzione Regionale Politiche Ambientali e Ciclo dei Rifiuti”. Oltre alla richiesta di bonifica del sito , il Comune una volta esaminate intende anche di ricorrere al TAR.

Si apre così un’area di conflitto fra il Comune di Albano e la Regione che finirà per complicare ulteriormente una situazione per la quale nessuno vuole impianti, nessuno vuole discariche di servizio, ma tutti si lamentano della monnezza per strada e non solo a Roma.

Giuliano Longo

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